Heavy Rotation: Il pilota Florian Kirschbaum salva la foresta dall’elicottero

Reportage

Al limite.

Calcitazione del bosco dall’aria: il pilota Florian Kirschbaum e la sua squadra svolgono un lavoro davvero particolare.

In alto. Florian Kirschbaum sparge calce sui boschi con il suo elicottero. Il rifornimento lo consegnano.
In alto. Florian Kirschbaum sparge calce sui boschi con il suo elicottero. Il rifornimento lo consegnano.
A ogni volo l’elicottero fa turbinare la polvere sulla piazzola. Rigo Knobelsdorf chiude rapidamente lo sportello del vano di stivaggio.
A ogni volo l’elicottero fa turbinare la polvere sulla piazzola. Rigo Knobelsdorf chiude rapidamente lo sportello del vano di stivaggio.

Flo ora dovrebbe trovarsi qui. Marc Redlich controlla il tablet: secondo la cartina sul display, manca solo un chilometro alla meta. Lascia la pista forestale piena di buche e svolta nel sentiero nel bosco. Con la mano sinistra cerca la leva del finestrino, il vetro laterale si abbassa, così può sentire se Florian è in arrivo.

Flo ora dovrebbe trovarsi qui. Marc Redlich controlla il tablet: secondo la cartina sul display, manca solo un chilometro alla meta. Lascia la pista forestale piena di buche e svolta nel sentiero nel bosco. Con la mano sinistra cerca la leva del finestrino, il vetro laterale si abbassa, così può sentire se Florian è in arrivo.



Il pilota fa scendere delicatamente l’enorme atomizzatore, ma rimanendo in aria. Una pala caricatriceriempie il serbatoio e, nel giro di pochi secondi, l’elicottero è già ripartito. Marc aspetta ancora qualche istante che la povere si abbassi. Poi solleva il piede dal freno e si dirige direttamente verso il punto di carico. “Era Flo”, dice, indicando in alto con il dito. L’aria all’esterno sa di calce. La bocca è secca, sembra piena di polvere.

La squadra Hetralog per la quale lavorano Marc e Florian Kirschbaum si occupa della calcitazione di 1 800 ettari di foresta nella zona orientale dei Monti Metalliferi. 5 400 tonnellate di calce vengono fatte cadere sulle cime degli alberi e da qui poco a poco ricadono a terra. In media, Florian ne distribuisce 300 tonnellate al giorno e per questo lavoro gira per settimane in elicottero.

Il pilota ora ha portato a terra il velivolo, è l’ora di fare rifornimento. “Con la calce contrastiamo l’acidità dei terreni”, racconta, mentre sgancia la chiusura del suo casco giallo. Decenni di presenza di impianti industriali hanno lasciato il segno nella regione, mentre le piogge contenenti anidride solforosa, e quindi acide, hanno inquinato profondamente il bosco. “La calce serve a migliorare il pH del terreno. A beneficiarne sono le radici degli alberi e delle piante. Con questi interventi, possiamo contribuire a stabilizzare l’ecosistema del bosco”, spiega il pilota di 38 anni.


„Nel bosco abbiamo bisogno di ogni kW di potenza e di tutta la coppia.”

Marc Redlich, camionista



Logistica per un bosco sano.

Klaus-Peter Wilhelms è uno degli amministratori della ditta Frachtente di Dortmund; la spedizione costituisce la branca di trasporto del Gruppo. “Forniamo ai nostri committenti un pacchetto logistico completo: per distribuire la calce sul bosco allestiamo dei punti di carico che sono raggiungibili sia per i camion sia per l’elicottero. L’elicottero, inoltre, ha bisogno di una piazzola di rifornimento nelle immediate vicinanze. Per questo, siamo sul posto anche con due autocisterne. Mentre con gli autocarri di Mercedes-Benz trasportiamo la calce ai punti di carico nel bosco”, spiega Wilhelms.

Oggi Marc ne guida uno, un Arocs 1851 Hydraulic Auxiliary Drive. “I conti sono presto fatti: le ore di volo sono la parte più costosa. Più ci addentriamo profondamente nel bosco, più brevi diventano i tratti in volo. E più efficacemente lavoriamo”, commenta Marc.


Per portare calce fresca, Marc e il collega Rigo Knobelsdorf viaggiano avanti e indietro con Arocs e Actros tra il bosco e lo stabilimento, a due ore di distanza. Ad ogni carico, Marc movimenta 26 tonnellate. “Accumuliamo un gran numero di chilometri d’autostrada. Ma ogni giorno viaggiamo anche nel bosco. Se i punti di carico si trovano su percorsi disagiati, abbiamo bisogno di tutta la potenza motore e di tutta la coppia. E in quei casi anche l’Hydraulic Auxiliary Drive mostra di cosa è capace”, spiega l’autista, originario di Dortmund.

Flo estrae l’erogatore dal bocchettone di riempimento del serbatoio dell’elicottero e lo riporta all’autocisterna. Ogni 50 minuti deve dirigersi in volo nel punto che Hetralog ha allestito come stazione di rifornimento al margine del bosco. Il peso massimo al decollo dell’elicottero è 2 800 chilogrammi. 1 200 chilogrammi sono per l’atomizzatore con la calce, a questi si aggiungono 200 chilogrammi di cherosene, 90 chilogrammi per pilota e materiale di piccole dimensioni; il peso a vuoto dell’elicottero incide con 1 250 chilogrammi. In pratica, Flo vola al limite. Ogni chilogrammo è importante. La cabina di pilotaggio è svuotata, contiene solo lo stretto indispensabile. Un sedile per un copilota o un passeggero? Errore. “La macchina lavora costantemente al limite delle sue capacità, altrimenti questo progetto non sarebbe conveniente”, aggiunge mentre chiude l’autocisterna, parcheggiata accanto all’elicottero.

Flo estrae l’erogatore dal bocchettone di riempimento del serbatoio dell’elicottero e lo riporta all’autocisterna. Ogni 50 minuti deve dirigersi in volo nel punto che Hetralog ha allestito come stazione di rifornimento al margine del bosco. Il peso massimo al decollo dell’elicottero è 2 800 chilogrammi. 1 200 chilogrammi sono per l’atomizzatore con la calce, a questi si aggiungono 200 chilogrammi di cherosene, 90 chilogrammi per pilota e materiale di piccole dimensioni; il peso a vuoto dell’elicottero incide con 1 250 chilogrammi. In pratica, Flo vola al limite. Ogni chilogrammo è importante. La cabina di pilotaggio è svuotata, contiene solo lo stretto indispensabile. Un sedile per un copilota o un passeggero? Errore. “La macchina lavora costantemente al limite delle sue capacità, altrimenti questo progetto non sarebbe conveniente”, aggiunge mentre chiude l’autocisterna, parcheggiata accanto all’elicottero.


Tanto bosco e ancora più autostrada: di media, Marc percorre 140 000 chilometri all’anno.


Si sfrutta ogni secondo.

Ogni pochi minuti, Flo vola verso il punto di carico e fa riempire il serbatoio. Non appena l’atomizzatore arriva a terra, la pala vi riversa nuovamente calce polverizzata. La squadra non lascia trascorrere neppure un secondo inutilizzato. La carta con le coordinate GPS sul tablet nel cockpit mostra la successiva destinazione al pilota. “Inoltre vedo da quale punto di carico raggiungo più velocemente la meta”, spiega Flo. Ogni momento costa denaro. Durante la calcitazione, in un’ora l’elicottero consuma circa 180 litri di cherosene.

Nell’AS 350, Flo attende che la velocità del rotore superi i 390 giri al minuto. Poi tira il collettivo, che modifica l’angolo di attacco delle pale. Il propulsore da 632 kW mugghia. L’elicottero sale fino a quando il serbatoio non arriva sopra le cime degli alberi. La cautela è indispensabile: il rotore ha un diametro di quasi undici metri e a destra e a sinistra ci sono alberi. Gli specchietti anteriori nella cabina offrono la visuale sulla superficie sotto l’elicottero.

Spesso la distanza tra il serbatoio e le cime degli alberi è di pochi metri. “Non devo mai dimenticare che sotto di me c’è l’atomizzatore”, spiega Flo. “Se resta impigliato, è pericoloso”. In caso di emergenza, può sganciarlo dal cockpit. “Ma per fortuna non mi è mai capitato”, spiega Flo sogghignando. Ne andrebbe della sua vita.


La buona organizzazione è tutto. Nel lavoro come a casa.

Adesso è già di ritorno verso il punto di carico. Il turno di lavoro di Flo non può superare le dieci ore e 8,5 le passa in volo. 

“Quando forti raffiche di vento, tempo estremamente brutto o riparazioni impediscono la partenza, non possiamo farci nulla”, spiega Wilhelms. Per questo, la squadra controlla ancora con più attenzione tutto ciò su cui possiamo influire”. Una collaborazione senza intoppi e una temporizzazione perfetta delle attività sono importanti per la sicurezza, ma anche per la riuscita dell’incarico.

Bernd Hell, che guida la pala durante gli interventi, Flo e Klaus-Peter Wilhelms sono in contatto via radio. Il pilota deve sapere in quali punti di carico c’è ancora calce e comunica dove ne ha ancora bisogno. Lunghe deviazioni o tempi d’attesa sono semplicemente esclusi.

Durante la settimana, il gruppo di Hetralog è lontano da casa. “Ma la mia famiglia ci è abituata”, commenta Marc. Al mattino torna dalla moglie e dai figli, nella regione della Ruhr.

Anche Flo vede la moglie e i due figli solo nel fine settimana, quando torna a casa, a Düsseldorf. “Siamo ben organizzati. Altrimenti sarebbe difficile per tutti noi”, spiega. Marc: “E qui non ci si annoia mai, neppure la sera. Perché allora discutiamo della giornata successiva e chiacchieriamo un po’ di tutto”. La calcitazione dei boschi è un lavoro di squadra. Il gruppo di Flo e Marc è in giro nei boschi fino all’arrivo dell’inverno. Entro allora, infatti, devono avere finito, perché la calce possa fare il suo lavoro prima del periodo successivo di crescita delle piante.


«Nel nostro lavoro il motore viene sempre spinto al limite della potenza.»

Florian Kirschbaum, pilota



Fotografie: Bernhard Huber
Video: Martin Schneider-Lau

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