Weiner Ghelmi trasporta con il suo Actros container per PLine

RoadStars incontra

Due mondi, una passione.

Weiner Ghelmi è un camionista esperto, ma guida nei container da poco tempo, al volante di un Actros 1845.


Due anni fa Weiner Ghelmi ha cambiato radicalmente attività, passando dal trasporto di linea di alimentari a temperatura controllata a quello dei container per la società di autotrasporto genovese PLine: «Sono nato a Bergamo, dove ho lavorato per parecchi anni» racconta Weiner, che guida il camion da 26 anni. «Quando due anni fa mi sono trasferito a Gavi per motivi personali, ho cambiato azienda, entrando così nel mondo del container».


Orari di lavoro cambiati.

Passare dal frigorifero al portacontainer cambia la routine del lavoro: «Prima viaggiavo tutta la settimana e lavoravo anche nei giorni festivi e alla ribalta spesso dovevo caricare e scaricare i bancali. Ora molti viaggi terminano in giornata, così da dormire a casa la sera, e al carico e scarico provvede la gru». Ma anche nel trasporto di container ci sono sfide da affrontare: la giornata inizia la mattina e l’attesa per prelevare il container al terminal portuale può essere lunga. «Durante queste attese faccio parole crociate, gioco a carte con i colleghi, seguo i social network col tablet o semplicemente mi riposo», afferma serafico Weiner, precisando che «nei container devi avere molta pazienza». Dopo avere completato la documentazione al gate, il camion entra nel terminal, carica il container e parte per la destinazione finale.


«Da quando ho iniziato i camion sono molto migliorati, ma una cosa è rimasta uguale: per fare questo mestiere devi avere molta passione».

– Weiner Ghelmi



Fino a due viaggi al giorno.

«La parte più impegnativa è accostarsi in ribalta nei piazzali più stretti, dove dobbiamo stare molto attenti per non danneggiare il veicolo». Weiner può compiere uno o due viaggi al giorno, dipende dalla distanza e dai tempi di attesa.

Lavora al volante dell’Actros 1845 da gennaio 2018: «La cabina è confortevole e ha un comodo lettino e un equipaggiamento completo per la guida e la sosta. Da quando ho iniziato i camion sono molto migliorati, ma una cosa è rimasta uguale: per fare questo mestiere devi avere molta passione».


Fotografie: Michele Latorre

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